Come impostare un sistema di programmazione e controllo in un’impresa che lavora “a vista”
Nel settore edile è comune trovare piccole imprese con una buona capacità produttiva ma una gestione ancora “artigianale”: contabilità aggiornata solo a fine anno, decisioni prese giorno per giorno e tensioni di cassa ricorrenti.
Cantieri, fornitori, clienti che pagano a SAL… tutto procede, ma senza un sistema che colleghi ciò che si fa con ciò che si spende e si incassa.
Il risultato è un’impresa che lavora tanto, ma non ha una visione d’insieme: i numeri servono più per giustificare che per guidare.
📌 Il punto di partenza
Una tipica piccola società edile con alcuni dipendenti e 2–3 cantieri aperti si trova spesso in questa situazione:
- il titolare decide gli acquisti “quando servono” e i pagamenti “quando si può”;
- non esiste un budget per commessa, né una previsione dei flussi di cassa;
- le scadenze fiscali e contributive si aggiungono ai costi di gestione già incerti;
- i rapporti con le banche diventano complicati, perché mancano numeri previsionali credibili.
Non è una questione di capacità o impegno: è mancanza di metodo.
E il Codice della Crisi (D. Lgs. 14/2019) chiede proprio questo — un sistema di controllo che consenta di sapere per tempo se l’impresa è sostenibile.
🧭 Cosa serve introdurre
Per un’impresa così, il primo passo non è “fare un business plan”, ma costruire una mappa di programmazione semplice e continua.
Gli elementi fondamentali sono tre:
1️⃣ Budget economico semplificato per commessa e azienda
Non serve la perfezione: basta stimare i costi principali (materiali, manodopera, mezzi) e i ricavi previsti per ciascun lavoro.
Questo consente di capire se le risorse bastano e con quali margini.
2️⃣ Proiezione dei flussi di cassa
Ogni preventivo deve diventare un calendario di incassi e pagamenti:
- quando arriveranno i SAL?
- quando andranno pagati fornitori e stipendi?
- ci sono mesi scoperti?
Anche un semplice foglio Excel può evidenziare subito squilibri e fabbisogni.
3️⃣ Attribuzione di responsabilità e controlli periodici
Chi autorizza gli acquisti? Chi verifica i SAL incassati?
Stabilire ruoli precisi evita errori, ritardi e uscite non pianificate.
Una verifica mensile tra previsioni e risultati aiuta a mantenere la rotta.
💡 L’obiettivo: passare dalla reazione alla programmazione
Con questi tre strumenti — budget, proiezione finanziaria e controllo — l’impresa comincia a decidere in anticipo.
Il titolare non si limita più a chiedersi “quanto mi resta in banca”, ma:
- sa quando avrà bisogno di liquidità e può negoziare per tempo con la banca;
- individua i cantieri più redditizi e corregge quelli che assorbono risorse;
- gestisce fornitori e scadenze con logica, non con urgenza.
È così che l’obbligo di adeguati assetti diventa un vantaggio competitivo, perché introduce ordine, consapevolezza e capacità di pianificazione.
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